La farmacia di nonna Margherita

Alloro, Basilico, Prezzemolo, Rosmarino, Salvia

Una parte importante della cura consiste nel voler essere curato (Seneca)

Perché la farmacia di nonna Margherita? Perché “nonna Margherita aveva per tutti e in più occasioni un rimedio al quale provvedeva personalmente andando a cercare piante nei prati o nei boschi: dalla camomilla alla passiflora usati come calmanti del sistema nervoso, dall’eufrasia usata in decotto per le congiuntiviti alla malva adoperata per l’alto potere antinfiammatorio, dalla gramigna utilizzata come diuretico e disinfettante delle vie urinarie al biancospino utile per le sue proprietà sedative”. (da “Vita in campagna”)
Nonna Margherita conosceva altrettanto bene quelle erbe sulle quali vorrei soffermarmi ora. Erbe così comuni e così altrettanto importanti nella nostra cucina tanto da essere diventate indispensabili. Le usiamo e cerchiamo di averle sempre in casa. Ma le utilizziamo solo in minima parte. L’ampio uso delle loro proprietà conosciuto dalle nostre nonne è pressoché assente. Vorrei proporvi di riscoprirle insieme, di guardarle con un occhio diverso, più attento a ritrovare le prodigiose qualità farmaceutiche, ma anche quelle qualità legate alla bellezza e al benessere. Riscoprire le culture che si sono rivolte al mondo vegetale per curare disturbi e malattie in modo naturale, facendoci ritornare ai farmaci più antichi dell’umanità, quelli che derivano dalle erbe medicinali e, come nel nostro caso, da erbe e piante aromatiche. Ci divertiremo a riscoprire anche qualche simbolo e aneddoto in modo da considerare le nostre amiche aromatiche in tutta la loro essenza, portando con noi non solo l’aroma, ma anche un po’ della loro storia.
E a proposito di storia voglio ricordare che la farmacia nasce intorno al X secolo. Al farmacista, uno dei personaggi più illustri del paese, si ricorreva in assenza del medico. Esperti conoscitori di malanni e delle loro cure, appartenevano a famiglie agiate, sapevano scrivere, conoscevano il latino e coltivavano le piante con le quali preparavano medicamenti che ci sono giunti oralmente, di generazione in generazione o attraverso libri nei quali venivano annotate proporzioni, le cure dei disturbi e i metodi di somministrazione. Oggi i grandi laboratori farmaceutici si sono aggiunti ai cultori della medicina naturale per studiare e sfruttare le proprietà delle piante medicinali che vengono utilizzate per fornire più della metà dei farmaci esistenti sul mercato.
Nella grand parte dei casi le foglie secche sono utilizzate per estrarre le proprietà medicinali, ma vengono sfruttate anche altre parti della pianta, mentre vengono stabiliti i tempi di raccolta e il modo di preparazione (infusione, decotto, macerazione). La mia idea è quella di non correre in farmacia al primo malessere. Certo è più semplice ricorrere alla chimica, forse i tempi di guarigione sono più veloci. Ma ricordiamoci che la natura è lì che ci aspetta con tutte le sue straordinarie proprietà. E le nostre nonne forse ci hanno lasciato da qualche parte un quaderno di appunti o i ricordi che possiamo ancora recuperare da mamme e zie.

ALLORO
Nome: Laurus nobilis
Varietà: Laurus nobilis con foglie dorate e appuntite, Laurus augustifolia caratterizzata da foglie più strette e resistenti
Proprietà medicinali: regolarizza le mestruazioni. E’ digestivo, astringente, tonificante, anche leggermente eccitante. Ha proprietà antisettiche ed eupeptiche. Può, quindi, essere utile nelle infezioni delle vie urinarie, nelle stomatiti e nelle disappetenze. Aiuta gli sportivi a recuperare velocemente la forma fisica.
L’olio essenziale ricavato dalle bacche è utilizzato in fisioterapia per alleviare i dolori articolari e muscolari. Regala un piacevole benessere psichico. Con due cucchiaini da tè di foglie spezzettate in una tazza di acqua bollente, preparare una tisana che filtrata è ottima per combattere stress e insonnia. Non superare le tre tazze al giorno.
Bellezza: alcune gocce di olio essenziale nella vasca da bagno, doneranno un bagno veramente rilassante. Ottimo per pediluvi, è utilizzato anche in profumeria.
Curiosità storiche: originario dell’Asia Minore, è diffuso in tutto il Mediterraneo. Pianta simbolo di nobiltà e di gloria, nell’antichità era consacrata ad Apollo, dio della musica e della poesia. I romani ponevano in testa degli atleti vincitori, dei poeti e dei generali, corone di alloro. Gli imperatori si cingevano la testa nelle cerimonie e nei trionfi. Indicava la pace raggiunta. Era considerato il simbolo della poesia per eccellenza. Nell’antichità fu usato contro le malattie, in particolare contro la peste.
Nel XVI secolo per profumare e disinfettare gli ambienti i profumieri professionali giravano per le stanze dei castelli con una speciale “padella di carbone” che conteneva le spezie. L’alloro era tra queste, ma poteva andar bene anche il rosmarino. Oggi si può far arroventare una padella di acciaio, riempire il fondo di erbe aromatiche e fare il giro delle stanze nel momento in cui comincia a fumare. In passato veniva utilizzato per favorire la dilatazione in prossimità del parto, quando cominciano le doglie. Veniva applicato sull’ombelico della partoriente utilizzando una compressa adesiva. Si otteneva una pasta macinando le foglie secche di alloro, una cinquantina ed aggiungendo 2 cucchiai d’olio, rimestando fino ad ottenere una pasta omogenea.
In cucina: aroma fondamentale per il maiale, la selvaggina, il pesce, per dare sapore alle verdure. L’alloro serve per aromatizzare la camomilla o altre piacevoli bevande rinfrescanti. Il consiglio è quello di aggiungere foglie intere. E’ usato nella cottura dei legumi E’ presente nel mazzetto guarnito. I frutti donano il liquore laurino. Non usare mai le bacche.
In giardino: si consiglia l’uso di foglie e radici fresche reperibili durante tutto l’anno. Essiccate perdono parte delle loro caratteristiche.

BASILICO
Nome: Ocimum basilicum
Varietà: le più utilizzate sono: Genovese adatto al pesto, Napoletano a foglia di lattuga, Fine verde compatto, a foglia piccola, Mammouth a foglie giganti.
Proprietà medicinali: contro il nervosismo. Fin dall’antichità si ricorreva al basilico per calmare i bambini che non riescono ad addormentarsi e le persone adulte con problemi di emicrania aventi origine gastrica e nervosa, preda di angosce e nervosismo. Una manciata di foglie fresche o due cucchiai di foglie secche di basilico sono sufficienti per preparare un infuso in un litro di acqua bollente e per 20 minuti. Filtrare.
E’ indicato come digestivo e nei disturbi intestinali. Antispasmodico e disinfettante. Come decotto o infuso viene usato in caso di indigestione, raffreddore, influenza, crampi addominali, mal di testa.
Bellezza: fare gargarismi con l’infuso per eliminare l’alito cattivo. Aggiungere l’infuso all’acqua del bagno per tonificare e profumare la pelle. L’acqua distillata al basilico è un ottimo tonico per il viso. Il succo di foglie di basilico strofinato sulla pelle allontana le zanzare.
Curiosità storiche: è pianta originaria dell’Asia tropicale. Si racconta che fu Carlo Magno a introdurlo in Grecia. Plinio era convinto che i semi di basilico fossero potenti afrodisiaci; gli allevatori li somministravano ai caval
li e agli asini nel periodo della monta. Questa ipotesi non è confermata dagli studi recenti. In India gli indu, per devozione al Dio Visnù e alla sua sposa Lakshmi, portano addosso una foglia di basilico. Viene aggiunta in abbondanza sulle pietanze, tiene lontano i demoni, protegge la salute e la fertilità, assicura una soddisfacente vita sessuale.
In cucina: pianta presente in tutta la cucina mediterranea, soprattutto in quella italiana. Molto delicata, annerisce facilmente a contatto con la pelle e disperde altrettanto facilmente il suo profumo. In genere viene usato fresco. Essiccato o cotto sprigiona un principio attivo, l’estragolo, pericoloso come alcuni pesticidi, perde la sua impareggiabile fragranza acquistando un odore che lo avvicina alla menta. Crudo sul cibo aiuta la digestione. In cucina un buon pasto a base di basilico concilia il sonno e il riposo. L’infuso con le foglie di basilico è un’ottima bevanda fredda. Il basilico si conserva molto bene congelato intero o a pezzetti sistemato nelle vaschette, con l’aggiunta di acqua, posto successivamente nei sacchetti e usato all’occorrenza. Si può conservare sott’olio. In questo caso l’olio sarà un ottimo condimento. Per infusioni e decotti si possono usare foglie e fiori secchi.
In giardino: le foglie vengono raccolte in primavera e in estate, le sommità solo in estate. Si raccoglie da giugno a settembre. Durante l’inverno si coltiva in serra o nei vasi di fronte alle finestre. Le foglie vanno raccolte con grande delicatezza, evitando di utilizzare forbici o coltelli.

PREZZEMOLO
Nome: petroselinum sativum
Varietà: le più utilizzate sono: Comune, Gigante d’Italia, con cespi alti e abbondanti, Riccio, usato nelle decorazioni, poco aromatico e con le foglie increspate.
Proprietà medicinali: pianta medicinale potente, ma anche pericolosa. Sono necessari 5 gr. di prezzemolo per il fabbisogno quotidiano di vitamina A e 30 gr. per soddisfare il fabbisogno di vitamina C. Nata come pianta medicinale per depurare, disintossicare, per mamme che desiderano sospendere l’allattamento, contro l’alcoolismo, per rafforzare le difese. E’ efficace contro l’anemia, dona l’equilibrio al ciclo femminile, è diuretico, possiede qualità stimolanti e sedative. Assunto in dosi elevate può essere nocivo. E’ preferibile assumere due cucchiai di prezzemolo centrifugato da foglie fresche al mattino. Le foglie vengono utilizzate per condimento, mentre i gambi possono avere effetti diuretici. In forma di impiastro è efficace per curare le contusioni. E’ efficace contro l’inappetenza, contro i dolori delle coliche biliari. Per alleggerire il fegato dalle bevande alcoliche far bollire, per una decina di minuti, 50 grammi di prezzemolo in mezzo litro d’acqua da assumere, una volta filtrato, metà prima di bere alcolici e l’altra metà dopo. In dosi massicce può essere velenoso.
Bellezza: l’infuso che segue può essere utilizzato contro gli arrossamenti, congiuntiviti, infiammazioni e le borse degli occhi. Lasciar riposare, per 20 minuti, 20 gr. di semi di prezzemolo in un bicchiere di acqua bollente. Filtrare e appoggiare sugli occhi batuffoli di cotone imbevuti del liquido.
Curiosità storiche: originario della Sardegna, è coltivato in tutti i paesi dal clima temperato. Molto apprezzato dagli antichi che ne stimavano le proprietà aromatiche e medicamentose. La tradizione vuole che per ottenere un’ottima crescita, il prezzemolo venga seminato il Venerdì Santo.
In cucina: è diventato uno degli aromi maggiormente utilizzati in cucina tanto da essere considerato la pianta aromatica degli italiani. Elemento essenziale per la preparazione di salse e burri composti. Il suo sapore e l’aroma rendono le pietanze appetitose. E’ di largo consumo. In cucina essiccato e cotto perde il caratteristico aroma. Va aggiunto fresco all’ultimo momento. Si può conservare sott’olio o surgelato appena cotto.
In giardino: le radici del prezzemolo sono molto delicate. Vanno sistemate nel terreno con grande delicatezza e coperte di terra evitando di premere con forza. I semi di prezzemolo sono molto lenti nella germinazione. Occorrono circa cinque settimane prima di veder spuntare la piantina. Se si vuol velocizzare il processo, è sufficiente porre i semi, per qualche ora, in una tazza di camomilla calda. Perché la camomilla? Perché è un ottimo stimolante e disinfettante. In caso di assenza prolungata, si può tagliare il prezzemolo ed annaffiarlo abbondantemente. Le piante ritroveranno vigore e cresceranno più rigogliose di prima. Seminato in vaso tra ottobre e novembre, sistemato nei vasi di fronte ad una finestra, si avrà fresco durante tutto l’inverno.

ROSMARINO
Nome: Rosmarinus officinalis
Varietà: Rosmarino e Rosmarino prostrato.
Proprietà medicinali. E’ ottimo come stimolante della memoria, favorisce la digestione eliminando i gas. Migliora la circolazione del sangue. E’ un facile aiuto contro i reumatismi, il colesterolo e la gotta. Come è anche un eccellente antinfiammatorio. La tisana aiuta nei casi di infezioni o contusioni. Riduce il gonfiore e calma il dolore. Ottimo stimolante della cistifellea. E’ un grande disinfettante delle vie intestinali. Antisettico delle vie urinarie. Può alzare la pressione arteriosa.
Bellezza. “Chi beve lo sciroppo d’uva al rosmarino, la salute conserverà e la gioventù prolungherà”. Premere l’uva, ottenere il succo, 1 litro circa, far bollire a fuoco basso, con un rametto di rosmarino, mescolare fino ad ottenere un liquido sciropposo. Ottimo, ridarà energia, stimolerà i rapporti amorosi. Consiglio: bere due bicchierini uno a digiuno, l’altro prima di coricarsi.
Curiosità storiche. Originario dei paesi mediterranei è conosciuto nel mondo. Cresce anche nei terreni calcarei e poveri. Al tempo di Luigi XIV, che con il rosmarino curava gli attacchi di gotta, era di gran moda. Madame de Sévigné definiva divina l’acqua di rosmarino ed aggiungeva: “Anche contro la tristezza è un rimedio eccellente”. Una leggenda del Medioevo racconta che allontanava gli spiriti cattivi ed era considerato il simbolo della fedeltà coniugale e dell’immortalità.
In cucina E’ aromatica familiare nella cucina mediterranea. Vengono utilizzati i rametti, gli aghi tritati usati da soli o con altri aromi. I rametti bruciati con il loro fumo danno sapore alle grigliate. E’ preferibile usarlo fresco, essiccato perde buona parte del suo caratteristico aroma. Ottimo sulle carni arrosto, ma anche sui pesci, è usato per aromatizzare oli e aceti..
In casa Due gocce di olio essenziale di rosmarino, versato su una lampadina accesa, con il calore, sprigionerà un profumo gradevole e aiuterà ad eliminare i cattivi odori. Per la vostra tavola, per profumarla e per decorarla ad effetto, usate dei rametti di rosmarino teneri che verranno chiusi con del filo di ferro o intrecciati, ad esempio, con della salvia. Utilissimo come prevenzione contro pulci e zecche di cani e gatti, che possono essere lavati con un infuso di rosmarino.
In giardino. L’arbusto con almeno due anni di vita regala foglie e fiori durante tutto l’anno, ma è durante l’estate che regala il massimo potere aromatico. Si raccolgono le parti apicali dei rametti da utilizzare subito oppure da essiccare in luogo ventilato e ombroso. Di rapido sviluppo il rosmarino si presta anche alla formazione di siepi ornamentali e molto profumate. Si taglia, modellandolo, con comu
ni forbici da giardiniere. Quando viene potato bisogna fare attenzione a non gettare i getti tagliati che possono velocemente trasformarsi in nuove talee. Utilissimo nell’orto per tenere lontano parassiti e malattie.

SALVIA
Nome scientifico: Salvia officinalis
Varietà. Le principali: Latifolia, salvia tradizionale, Lavandulifolia, con le foglie allungate e strette, Crispa a foglie arricciate.
Proprietà medicinali. Per combattere fatica e anemia la salvia è un ottimo rimedio. Lasciare in infusione per 15 minuti due manciate di salvia con del vino rosso bollente. Filtrare e se preferito dolcificare. Bere ai pasti. Si utilizza, inoltre, contro le infezioni, cistiti, bronchiti, faringiti, come riequilibratore del sistema nervoso, aiuta gli ipotesi ad aumentare la pressione arteriosa, al contrario gli ipertesi la vedranno pericolosamente aumentare. Combatte gastriti e coliti. Può essere pericolosa per le donne in stato interessante. Ha potere cicatrizzante e battericida. Abbassa la glicemia. Facilita la digestione. Calma le crisi asmatiche.
Bellezza. In infuso cura l’acne. Della salvia si usano anche i fiori secchi per preparare infusioni o bagni. In epoca antica la salvia con le foglie rugose veniva utilizzata per lavare i denti.
Curiosità storiche. Originaria dell’Europa, è diffusa nell’area mediterranea, nelle zone marine e temperate, è presente anche allo stato selvatico. Il suo nome deriva dal latino salvare. La Scuola Salernitana recita “Perché mai dovrebbe morire chi coltiva salvia nel proprio giardino?”. Boccaccio nella novella di Pasquino e Simona racconta di due innamorati che si appartarono in un giardino. Pasquino ad un certo punto si strofinò i denti con una foglia di salvia. Poco dopo diventò violaceo, il volto sfigurato e gonfio, morì. Simona fu portata di fronte al magistrato il quale durante un sopralluogo dovette constatate la morte della ragazza che, imitando Pasquino, si era strofinata i denti con una foglia di salvia. Una volta sradicata la pianta si scoprì che un enorme rospo l’aveva resa velenosa. Per tenere lontani rospi e serpenti si usava coltivare la ruta che con il suo odore forte li avrebbe tenuti lontano. I romani usavano la salvia per eliminare i nemici scomodi. Dopo una luculliana cena si apriva il tetto della domus romana dal quale piovevano petali di rose e salvia che, a tetto chiuso, uccideva lentamente i presenti. Oggi, essiccata e sistemata negli armadi, uccide le tarme.
In cucina. Va usata con parsimonia perché il profumo rischia di coprire gli altri sapori. Tante sono le varietà di salvia tutte legate dallo straordinario aroma. Da ricordare la salvia dalle grandi foglie usate impastellate o meno nelle fritture ed inserite nel grande fritto misto all’italiana. L’acquavite aromatizzata con la salvia va lasciata riposare per una settimana e poi consumata prima dei pasti.
In giardino Non piantare mai la salvia vicino al rosmarino. Lo ucciderà. Si utilizzano foglie, fiori, radici, freschi o essiccati. La raccolta avviene durante tutto l’anno.
In casa. Far bollire lentamente, per circa 20 minuti, ½ litro d’acqua con una manciata di foglie e steli di salvia, lasciar raffreddare e filtrare, travasare in un recipiente aggiungendo due cucchiai di bicarbonato di sodio e una decina di gocce di limone. Sbattere e sistemare in frigo per una decina di giorni. Usare per la pulizia dei pavimenti e dei sanitari. Ottimo anche con il rosmarino.

Infine
Nel vostro giardino consiglio di provare ad accostare le varie specie di basilico, di rosmarino, di salvia, di peperoncino. Perché no, per il piacere della vista, aggiungere qualche pianta orticola nana come le fragoline o le fragole, i pomodorini, i cetriolini nani o le insalate croccanti. Si può variare accostando fiori comunque non troppo appariscenti o invadenti come margheritine, ranuncoli, pratoline, anemoni.
Durante l’inverno le nostre erbe, parliamo di quelle più resistenti, vengono coltivate in mini serre costruite con canne di bambù o legno protette qualche anno fa con piccoli arbusti a foglia oppure, in tempi più moderni, con fogli di plastica trasparente. Le radici vengono tenute al riparo attraverso la pacciamatura, una copertura del terreno con paglia, tela, scorze di noci, nocciole, trucioli di legno o foglie secche. Le piante in vaso vanno isolate dal cemento con fogli di polistirolo oppure inserendole in sacchetti di plastica trasparente nei quali verranno inseriti trucioli di legno o altro materiale che le isoli. Facili da trasportare possono trovare asilo in locali molto luminosi, non esposte a correnti d’aria e vanno spesso vaporizzate preferibilmente con acqua piovana o con acqua distillata. Le erbe aromatiche come alloro, salvia, rosmarino si conservano essiccate anche in mazzetti di rametti misti già pronti per l’uso. In alternativa si possono preparare, a proprio gusto, delle miscele sbriciolate delle varie erbe essiccate. Il sapore delle erbe trattate è indispensabile nelle diete povere di sale. Impariamo a cucinare con i profumi della terra, possono essere dei facili sostitutivi di grassi usati per cucinare come olio, burro o margarina. Daranno un risultato ottimo per il sapore intenso e per la facile digeribilità. Ottimi per trascinare le vitamine liposolubili, sono indispensabili nelle diete, ma anche per chi ha problemi cardiocircolatori, diabete, colesterolo o cistifellea. Sono inoltre graditi da chi svolge vita sedentaria, ma non vuol rinunciare a pasti saporiti e gratificanti senza ricorrere ai soffritti o ai fondi di cottura.

Nonna Margherita ci ha fatto un po’ di compagnia, con le sue storie, le memorie, i ricordi, gli unguenti, le tisane, i decotti. Il piacere della terra fra le mani e i suoi straordinari prodotti ci accompagneranno nella vita all’aria aperta e nel chiuso delle nostre cucine con finestre spalancate su aromi che ritorneranno presto a farci visita per regalare un pizzico di sapore in più alla nostra tavola.

Qualche precisazione:
DECOTTO: liquido ottenuto facendo bollire in acqua parti di piante (foglie, fusto, radici, semi)
INFUSO: soluzione ottenuta versando dell’acqua bollente su alcune piante fresche o secche
MACERATO: liquido ottenuto lasciando in acqua (oppure vino, olio, alcool, glicerina) alcune piante per diverse ore o giornate
TISANE: preparati di piante in genere distinti in decotti, infusi, macerazioni

Vorrei chiudere con un proverbio:
Non esiste la malattia, esiste il malato.