Dicono di me

IL GRANDE LIBRO DEL PANE

Isa Grassano, “Il Venerdì di Repubblica”, 14 ottobre 2011
Negli ultimi anni sono aumentate le persone che fanno il pane in casa. Ora, per chi voglia misurarsi da neofita con farina, acqua e lievito, Il grande libro del pane di Lorena Fiorini, scrittrice appassionata di cucina, svela trucchi e segreti, oltre a fornire 250 ricette dalle tradizionali alle più sfiziose.

“Leggere: tutti”, Novembre 2011
Un prodotto indispensabile nell’alimentazione quotidiana, frutto del lavoro artigianale, della creatività e della fantasia.
Mettere le mani “in pasta” per fare il proprio pane con pochi ingredienti e i consigli di un’esperta.
Un volume completo per ricondurre il pane agli onori che merita recuperando la dignità del lavoro artigianale, la creatività e la fantasia che, unite all’esperienza, donano un prodotto indispensabile nella vita quotidiana.
Terzo posto nella Classifica Tomshopper, e Ottavo posto nella Classifica dei 10 libri più scaricati su www.10righedailibri.it al 30 novembre 2011

BETTY, SONO BRUNO

Croce Rossa Italiana, L’odissea picaresca di un prigioniero di guerra, http://cri.it, giugno 2011
Lorena Fiorini porta alla luce l’intimo disagio che molti prigionieri di guerra hanno vissuto nel sentirsi soli, abbandonati, nei loro affetti e nella mancanza di notizie dalle loro famiglie. Un grazie particolare alla Giornalista Lorena Fiorini per l’impegno e per il risultato e per essere un’amica di Croce Rossa.

Paolo Dottarelli, Sindaco di Bolsena, gennaio 2012
È un libro che trasmette valori, un libro da dedicare e da far leggere ai giovani, nelle scuole, un libro che trasmette emozioni forti, ci ricorda quanto abbiamo perso durante il percorso, rammenta la Patria, la famiglia. Fa capire e ci fa dare importanza a quanto abbiamo oggi.

Silvio Manglaviti, Ten. Col. Esperto geografo-storico dell’Esercito, gennaio 2012
Il Libro “Betty, sono Bruno” non si può leggere senza l’atlante. Bruno è un viaggiatore, ci racconta il viaggio avventuroso della sua vita, un viaggio che ripercorre le antiche vie dei Templari e degli esploratori. Bruno parte sempre da solo, va al buio, lui sa che qualcosa accadrà e ovunque vada lascia energia positiva. Bruno ha il furore del viaggiatore, vive il viaggio metafora della vita, ma è anche lui stesso in viaggio con la vita.

Mario Mazzantini, critico letteraio, poeta, gennaio 2012
Per quanto riguarda il libro “Betty, sono Bruno” devo dire che: Prima di incontrare Lorena pensavo che ci volesse molto di più per diventare fratelli, mai disperare: merito o colpa del suo scrivere insolito, accurato nella ricerca, colto e semplice nell’attuazione dei fatti, sorprendente nei risultati, comprensibile subito nel suo manifesto senza sbavature.

Maria Enrica Monaco Gorni, Delegata Provinciale alla Storia CRI, Direttrice del Museo di CRI Firenze
«Betty, sono Bruno» narra la vita di Bruno Fiorini di Pratovecchio in provincia di Arezzo, il diario personale di un uomo provato che ha vissuto in pieno 7 lunghi anni di guerra, prigionia e campi di concentramento: da Tobruk-Cirenaica al deserto libico, al campo di concentramento di Eluan, poi in Inghilterra, infine a Glasgow. Il racconto scorre velocemente, pieno di sentimento e non nasconde il forte legame per la sua terra, i suoi cari, anche se spesso traspare l’incertezza del domani. Proprio la forza di questi sentimenti ha permesso a Bruno di sopravvivere alla guerra per così tanti anni.

Rocco Panunzi, Generale di Corpo d’armata, gennaio 2012
Dobbiamo restituire l’onore ai prigionieri, non è vero che il combattente italiano si arrende, hanno sempre combattuto con onore anche con mezzi non all’altezza della situazione, come risulta dagli atti di eroismo durante la ritirata di Caporetto. A volte, come nel caso di Bruno prigioniero, non hanno accettato neppure di collaborare preferendo il filo spinato alla libertà e quindi l’onore. È un libro incredibilmente emozionante. Bruno ha accettato con dignità quello che Dio ha destinato a lui. È andato in guerra. Nel libro non c’è accenno ideologico. C’è un costrutto che si chiama famiglia. Bruno ha creato Patria partendo da un ideale, da un costrutto. Essere semplicemente Patria come sono i nostri soldati, con un senso di umanità diffusa, di conforto, Patria, Italia, Dio.

Anna Petrangeli, Commissario del Comitato di CRI di Orvieto e Terni
Ha letto il libro, che definisce straordinario, di Lorena Fiorini trovando insolite analogie con la storia del papà e rammarica il fatto di non aver più la possibilità di avere un documento analogo. Questo aspetto l’ha molto legata all’autrice e l’ha condotta alla riflessione che spesso le esperienze di tutti sono esperienze comuni e lo è una storia a ricordo di un uomo, un amore, un soldato, una carriera.

Antonio Quattranni, Insegnante, pubblicista, gennaio 2012
Vorrei leggere insieme agli alunni il libro, voglio proporlo come libro di lettura per l’anno prossimo. Un libro che entra nella didattica, storia, italiano, inglese, terra, natura per condurci in un approfondimento culturale più ampio.

Francesco Rocca, Commissario straordinario Croce Rossa Italiana, ottobre 2011
Ho sfogliato con emozione il bellissimo libro che mi ha gentilmente inviato. La vibrante testimonianza del vissuto di Bruno, così ben narrata, ha prodotto un meraviglioso risultato che è ben al di là del mero racconto biografico. Racconta la Storia, quella di molti, che con grande sacrificio ed umanità hanno attraversato momenti terribili come quelli vissuti durante il periodo così lucidamente descritto.


Col. Antonino Zarcone, Capo Ufficio Storico dell’Esercito italiano
, aprile 2011
Il racconto, molto ben scritto dalla figlia del protagonista, è completo, non fa sconti e non tace nulla, né in bene né in male. È vivido, giustamente soggettivo e, in più, ha la caratteristica di non arrestarsi alla fine della prigionia, ma di gettareuno sguardo sul dopo, inserendo la vicenda militare in quella civile, attraverso il rientro in patria, il dopoguerra e gli anni di pace, permettendoci di seguire l’esistenza di una persona nel suo passaggio dalla guerra alla pace attraverso fatti, forse minuti, che forse appariranno di poco conto al lettore, ma che, per chi li ha vissuti e acquisiti come parte della propria esperienza e della propria vita, sono di grande rilievo e meritano d’essere ricordati.

IL PEPERONCINO

Roberta Maresci, “Il Tempo“, 9 ottobre 2011
Volete rendere la vita più piccante e soprattutto, sana? Leggetevi la bibbia scritta da Lorena Fiorini per Newton Compton: “Il peperoncino”. Alleato per la bellezza, sono 500 i rimedi per usarlo in cucina come nella bellezza. Soffrite d’acne? Se mescolato all’argilla vi cura questa malattia della pelle causata da un’infiammazione di una ghiandola sebacea che colpisce anche le spa
lle, in modo minore natiche e parete anteriore del torace. Avete capelli opachi, sfibrati, spenti? Macerate al buio 3 peperoncini in un litro d’alcol per 8 giorni: frizionando la lozione sul cuoio capelluto per due volte al giorno, combatterete pure la caduta dei capelli. Ideale per mettere ko la cellulite, c’è perfino una maschera di bellezza contro i segnali dell’invecchiamento.

Giampierto Cazzato “Il Venerdì di Repubblica”, 27 maggio 2011
La virtù? E’ piccante… Ricette, sfizi e segreti del peperoncino. Ricco di vitamine, è ottimo in cucina, ma anche come rimedio naturale per contrastare reumatismi e mal di testa. Ora un libro spiega come usarlo per preparare dolci e liquori.

Maria Chiara Milanesi “Leggere:tutti”, giugno 2011
Cucinare, curarsi col peperoncino, innamorarsi col peperoncino. La spezia rossa e piccante più diffusa al mondo esalta i sapori e in cucina non conosce limiti: primi, secondi, antipasti, e poi dolci, liquori, aperitivi, sottaceti… Insomma il peperoncino è sempre pronto a donare qualità e virtù.

Stefania Monaco, Il Tempo, 29 luglio 2011
Per la vostra estate infuocata consigliamo un libro (fresco di stampa) della Newton&Compton “Il peperoncino. Ricette, sfizi, segreti, rimedi naturali, storia, miti e scienza” di Lorena Fiorini.

Roberta Maresci, Più sani più belli.it settembre 2011
Il peperoncino: un aiuto dalla natura per rendere la vita più piccante e, soprattutto, sana. Un libro lo celebra insegnandoci a usarlo in cucina, come antibiotico naturale, per le diete e curare la bellezza.

TERRA DI TOSCANA

Notizie Unicoop Firenze, 2010
Una terra dove l’armonia regna padrona, nei campi, nelle arti, nelle scienze, dove il popolo artigiano riscopre ogni giorno la sua creatività e insieme a essa l’amore per il bello e il buono. E’ stato il libro più venduto durante le feste 2010-2011 nello scaffale Coop Toscana da leggere.

VITA IN CAMPAGNA

Motivazione Premio “Spazio Donna 2006”:
Una simpatica e distensiva nota è questo libro di un’autrice innamorata della natura, dei ricordi del passato, della vita semplice di un tempo, vissuto serenamente, un tempo che oggi appare sparito tra le nebbie di un malefico incantesimo. Lorena Fiorini non accetta questa scomparsa e, quindi, dopo essere andata a ricercare il mondo perduto della sua giovinezza, si cimenta con amorevole dedizione, a riportare in superficie le memorie. Memorie che sono ricche di bellezze naturali, di profumi, di aromi casalinghi, quelli che si spandevano per casa partendo dalla cucina, da dove uscivano piatti fumanti e appetitosi, tanto da far andare in estasi tutti i buongustai. Lorena Fiorini, sull’onda delle sue memorie, ha anche spolverato antiche ricette che offre al pubblico, racchiuse nella cornice di questo bel libro.

Motivazione Premio Firenze, 2007:
Interessante opera rievocativa della famiglia contadina, vivacizzata dalla descrizione dei ruoli, intramezzata da ricette di una tradizione culinaria genuina, scritta in forma scorrevole e godibile.

SMARRIMENTO D’AMORE

Stanislao Nievo, Scrittore, 2005
Non solo parole, ma uno spaccato di vita femminile. È una ricerca fredda, agghiacciante, dolorosa, ma c’è sempre uno spiraglio per sorridere.

Mino Caprio, attore, doppiatore, aprile 2009
Non ho smarrito l’amore che trasmette il libro – la fragilità – un po’ bambina…ingenua…attenta e curiosa – che s’intreccia cronicamente con la dura scorza – tetragona… precisa come l’orario (ideale, quindi non italiano) di un treno.. e curiosa! Ecco, una curiosità prettamente femminile trova vitalità e gioia di vivere in entrambe le due facce che sembrano avere lo stesso cuore e i medesimi occhi capaci di aprirsi solo all’azzurro del cielo e al verde di una vallata toscana. Grazie Lorena!

Gisa Ciampicali, insegnante, assistente sociale, teologa, maggio 2009
Il maestro Stanislao Nievo non solo mette la matita nelle mani dell’autrice, ma le insegna lo scrivere come arte per far entrare l’avventura nella vita senza che si sappia come andrà a finire. La talentuosa autrice ci tiene per mano allo scopo di guidarci nei meandri di una storia bella, ma difficile, sublime e meschina, piccola e smoderata, contemporaneamente amabile e sgradevole. Con Giulia il lettore vive la storia in modo “Epico” in uno spazio temporale che è l’oggi, ma può valere anche per il passato ed il futuro. Nella storia del libro dall’evento doloroso emerge la forte personalità della protagonista e ciò accade anche per noi. Per abitudine, generosità, per non perdere quel mondo, che nella sua immobilità ci rassicura, viviamo all’ombra degli altri. La chiave di lettura del testo? La speranza, che in tutti i casi della vita, è l’ultima dea a morire. A questo proposito l’espressione che Lorena usa al termine del libro: che Dio mi aiuti, è bella in quanto dolce e rassicurante.

Idalberto Fei, Leggere: Tutti, aprile 2009-05-19
Aretina di nascita, romana di adozione, psicologa, di certo Lorena Fiorini con questo libro dal titolo petrarchesco, ci dà la sua prova più promettente e matura.

Antonella Leone, attrice, giugno 2009
Un libro coinvolgente fin dall’inizio. L’autrice rivela una grande capacità di aprirsi al lettore descrivendo sentimenti con un linguaggio semplice e diretto. Bisognerebbe rileggerlo, questo libro, nei momenti di SMARRIMENTO, quelli in cui hai bisogno che ti vengano suggerite le parole e i gesti che ti servono… È un libro che ci confida le nostre fragilità, le nostre
contraddizioni e di contro la nostra forza di recuperare una dignità soprattutto quando la vita è in frantumi. È un libro “da donne” che tutti gli uomini dovrebbero leggere.

Gabriele La Porta, Raiuno Good News del 20.02.2009
È un romanzo che leggi perché ti fa bene.

Almo Paita, Rai Senior, Autori e Libri n. 2/2009
Conosco Lorena Fiorini da molto tempo, da quando, in anni ormai lontani, lavoravamo in viale Mazzini nella stessa struttura. Collega garbata, generosa, dinamica, attiva; ora conosco un’altra Lorena, la brava scrittrice, che con Smarrimento d’amore ha dato la prova più convincente e matura. Smarrimento d’amore è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, senza inutili soste o rinvii. Accadrà forse anche a voi quel che è accaduto a me; come ho cominciato a leggerlo, non l’ho più lasciato. Ho spento la luce la sera solo dopo aver letto l’ultima pagina.


Franco Scalise, 3 Tre – Anno VIII Numero 7
, 3 maggio 2009
Noi come tanti lettori, di tanti autori diversi, cerchiamo all’interno della storia, passaggi che in qualche modo l’autrice ha vissuto, per poterli raccontare con tanta dovizia di particolari, ma non è questo l’argomento principale, non è qui la presentazione, ma è nel contenuto, nel dipanarsi della storia, nello scrutare, attraverso una fessura, i sentimenti di una persona che scopre un mondo nel quale non credeva di vivere e che
suo malgrado ci precipita dentro, subendo lo smacco di una vita che credeva di non dover vivere.

Mirella Serri, giornalista, gennaio 2009
“È un racconto tra fiction e autobiografia che non cede all’intimismo e utilizza l’ introspezione e la scrittura come ‘cura’ e terapia. È il racconto di una sorta di schiavizzazione a cui tutto il corpo della protagonista si ribella. Non è un viaggio solo nella psiche ma una dolorosa testimonianza, il grido di un corpo che si fa sentire quando non tutto funziona. Le ossessioni dell’autrice si manifestano anche sotto forma di ectoplasmi, di misteriose presenze che invadono il suo mondo e la sua mente. Insomma una ‘cura’ riuscita che forse prelude a una seconda avventura narrativa, libera dall’autobiografia e pronta a fare i conti con la fiction narrativa”.