Primavera, la stagione degli asparagi

Alimenti apprezzati per le innumerevoli proprietà benefiche, che non devono mancare nella nostra tavola

 

Nonno Carlo decise di ritagliarsi qualche ora dai lavori al podere per recarsi nel bosco a cercare gli asparagi. Sapeva già dove andare a scovarli, voleva portarli alla sua Assuntina, così la chiamava qualche volta, e ora che stava “covando” il loro primogenito, sapeva, per averlo sentito dire dalla zia Nena, esperta di piante e di rimedi naturali tramandati, che gli asparagi durante la gravidanza sono consigliati, ricchi di acido folico, una vitamina, un elemento essenziale per la crescita del bambino.

Pensava al maschio nonno Carlo, da portare con sé nel campo, da farlo crescere inculcandogli l’amore per la terra e i suoi prodotti. Ancora non sapeva che avrebbe dovuto attendere ben quattro femmine, Dina, Ida, Maria, Nella, prima di stringere al petto l’agognato maschio, che poi furono due, uno dietro l’altro, Amos e Nello. Sapeva anche che gli asparagi, per contro e durante l’allattamento, erano sconsigliati per il sapore amarognolo che non sarebbe certo piaciuto al neonato.

Era una bella giornata di sole, era d’aprile, e a passo veloce lasciò il podere e se ne andò, cullato dai suoi pensieri, felice per l’arrivo di qualcuno che avrebbe rallegrato e cambiato la vita in casa. Aveva preparato, nelle fredde serate invernali la culla intrecciando giunchi e dandogli la forma adatta a ospitare il prezioso “fagottino”.

Assuntina aveva preparato il piccolo materasso confezionato con la lana delle pecore, che brucavano nel campo sotto casa. Pensava al nome da dare al piccolo, mentre il futuro nonno pensava ai giocattoli che avrebbe costruito con le sue mani, mani grandi, che avevano imparato a fare tante cose, dagli utensili ai panieri, dagli zoccoli ai cappelli di paglia.

Il tipo di asparago, selvatico, era molto diffuso dalle sue parti e in particolare nelle zone boschive, trovava spazio nelle siepi e lungo le strade. A primavera nascono i germogli che, se non raccolti, si trasformano in fusti. La raccolta proseguiva fino a giugno. L’importante era arrivare per primi, il boccone prelibato era ricercato da tutto il circondario.

E’ la primavera la stagione degli asparagi: alimenti apprezzati per le innumerevoli proprietà benefiche, che non devono mancare dalla nostra tavola. La pianta può raggiungere il metro e mezzo di altezza e si arricchisce di piccoli fiori bianchi. Gli asparagi appartengono alla stessa famiglia dell’aglio e della cipolla, in più sono ricchi di clorofilla, che dona il colore verde, e proprietà importanti per l’organismo.

Nonno Carlo amava gli asparagi crudi, squisiti tagliati a fettine e mischiati con l’insalata. Una bontà. Attenzione: per scansare problemi, evitateli in gravidanza. Meglio mangiare asparagi cotti. Un modo per garantirsi le miracolose proprietà e i prodigiosi benefici del fantastico ortaggio.

Ricchi di potassio, hanno poche calorie, 100 g di prodotto ne portano 25 kcal, indicati, quindi, nelle diete e in un regime alimentare ipocalorico. Ricchi di fibre e antiossidanti, favoriscono il transito intestinale, liberano dalle tossine, riducono il colesterolo, l’anemia e la pressione arteriosa. Antiossidanti, aiutano in presenza del diabete, proteggono la pelle e le ossa, risultano antinfiammatori, proteggono il sistema nervoso e il cuore.

Gli asparagi oggi li troviamo tutto l’anno, o importati o coltivati nelle serre. Controllate: per essere freschi devono presentare le cime chiuse e compatte.

E mentre andava fischiettando pensava al lungo viaggio fatto dagli asparagi per giungere fin lì. Sapeva che venivano dall’Egitto e che si sarebbero diffusi su tutto il Mediterraneo prima, in Europa dopo, portando in dono incalcolabili proprietà benefiche e afrodisiache. Ne sapeva qualcosa Napoleone, che faceva preparare dal suo cuoco personale un piatto a base di asparagi in previsione di un incontro particolarmente intimo.

A raccolto abbondante e soprattutto con le piante di asparago pungente avrebbe approfittato per pulire la canna fumaria del camino. In passato arrivava al podere lo spazzacamino, ora non più, e non si sa che fine abbia fatto. Il nonno doveva arrangiarsi da solo.

L’umore cambia, grazie a un amminoacido che sintetizza la serotonina, cioè il neurotrasmettitore della felicità.

Mentre tornava indietro verso casa con il paniere contenente il prodigioso raccolto, si chiedeva: Perché dopo aver mangiato gli asparagi, l’urina ha un odore così violento? Si rispose da solo. La causa poteva essere l’asparagina. Ed è proprio così.

Dall’alto vide spuntare il tetto di casa e poi piano piano il casale apparve in tutta la sua bellezza. Era felice nonno Carlo, avrebbe fatto felice anche la sua sposa. Già la vedeva all’opera, il paniere passava di mano e lei con sapienza, accompagnata dalle donne di casa, avrebbe messo in tavola una vera e propria bontà.

Gli asparagi, per prima cosa, andavano puliti, lavati sotto l’acqua corrente, eliminata la parte dura, poi con un coltello bisogna togliere la parte filacciosa, ancora lavati e pronti per essere cucinati o preparati crudi inseriti nell’insalata.

Nonno Carlo sapeva bene che gli asparagi avrebbero regalato alla grande famiglia piatti particolari e gustosi. In cucina ci possiamo sbizzarrire con gli asparagi, accompagnati da uova, dai gamberetti, speck, ma anche lessati, cotti al forno, al vapore, sott’olio, gratinati, con pasta o risotti.

Gli asparagi di mare sono piante diffuse nelle zone umide e salmastre, crescono in modo spontaneo lungo le coste. Vanno trattati in cucina come le normali verdure.

La primavera è entrata nella grande cucina di Cervoli, avrebbe donato un piacere sicuro, una ventata che avrebbe spazzato via il triste inverno e predisposto all’accoglienza della bella stagione, per la gioia di tutti i commensali.

La ricetta dei fusilli al pesto di asparagi

Ingredienti per quattro persone

600 g di asparagi

50 g di pecorino

20 g di pinoli

400 g di fusilli

½ bicchiere di olio extravergine d’oliva

sale e pepe

 

Procedimento

Separate le punte degli asparagi dai gambi, eliminando la parte finale, quella dura e bianca. Lavateli sotto l’acqua corrente, eliminate la superficie filacciosa con il pelapatate. Lavateli nuovamente e risciacquateli con cura. Asciugateli.

Mettete a cuocere gli asparagi nell’acqua bollente leggermente salata, prima le punte, per pochi minuti, per poi rimuoverle e tenerle da parte. Fate cuocere i gambi, fino a farli diventare teneri.  Scolateli.

Passate al mixer i gambi degli asparagi tagliati a pezzetti, unite il pecorino, i pinoli, sale, pepe e a filo versate ½ bicchiere d’olio d’oliva. Frullate fino a ottenere una crema che utilizzerete per condire i fusilli, una volta cotti, in abbondante acqua salata, e scolati. Amalgamate con cura. Terminate con l’aggiunta delle punte di asparagi lasciate da parte e tagliate a pezzetti.

Il pesto di asparagi risulterà gradito per preparare uno sfizioso antipasto, servitelo spalmato sopra al pane abbrustolito, oppure per accompagnare carne o pesce.